Tratta da: SANTA MARIA DEL ROSARIO – UNA PARROCCHIA MILANESE (Vittoria Cesari Rosti – 1989)
1905
Le origini
Le origini della Chiesa di Santa Maria del Rosario sono legate alla formazione di quel contesto urbanistico che, nel tempo, diede vita all’attuale “Zona Solari” della quale questa Chiesa è tuttora centro spirituale. Il quartiere nacque noi primissimi anni del secolo, ma le sue premesse vanno cercate negli ultimi anni dell’800, allorché il territorio cittadino, compreso entro le mura spagnole, ormai saturo di fabbricati, non offriva più spazi all’edilizia. Ci si spinse allora al di fuori delle mura “…là dove erano ortaglie e campi.” La prima notizia riguardante la fondazione di questa Chiesa risale al 31 agosto 1905. In tale data veniva stipulato un “Compromesso Notarile” relativo alla donazione del terreno per la costruenda Chiesa da parte del Sig. Ferdinando Valerio.
1906
Una seconda notizia ci viene da un carteggio avvenuto tra la Chiesa di Santa Maria del Rosario e la Curia, negli anni 1927 e 1929, per ragioni interne. Vi si dice che l’Oratorio di “Santa Maria degli Angeli”, stanziatosi nel 1906, dopo lungo e travagliato peregrinare, presso la “Chiesa di Via Solari al N° 46”, aveva contribuito alla costruzione della Chiesa medesima, versando L. 85.000 e dando vari arredi (candelabri, cofani, pallii). Questa notizia è molto importante, non solo per l’accenno al contributo dato, ma perché per la prima volta appare il nome di questo Oratorio che fu uno dei nove istituiti in Milano dal Cardinal Federigo Borromeo nel 1609 e che fino al 1950 fu l’oratorio di Santa Maria del Rosario.
1907-13
Nel 1907 troviamo già costruita una piccola Cappella “…un timido padiglione in muratura…” che il 7 gennaio 1907 il Cardinal Ferrari benediceva. Il 13 gennaio 1907 essa funzionava regolarmente: ne era stato nominato Assistente don Carlo Gussoni che, in teoria può considerarsi il primo Parroco. Lo stesso Cardinale ordinava la formazione di una “Commissione” per promuovere la Fabbrica ed il 28 giugno 1907 una lettera della Curia annunciava la nomina di una “Delagazione arcivescovile” presso “… questa Cappella della Beata Vergine del Rosario…” il cui territorio era già stato concordato coi Parroci di Santa Maria del Naviglio e di San Pietro in Sala. Una seconda Lettera della Curia precisava che, per volontà dell’Arcivescovo, Santa Maria del Rosario avrebbe dovuto estendere la sua giurisdizione su tutti i cascinali situati al di sotto della strada di Arzago, verso ponente, tra i quali la Cascina Corba. L’architetto fu don Enrico Locatelli, Parroco di Vergiate. Il 3 settembre 1910 il Cardinal Ferrari benediceva la prima pietra. É del 1912 un Diploma, riguardante le reliquie. Tra di esse notiamo quelle di tre Santi i cui nomi sono fondamentali nella Chiesa milanese: Gervaso – Protaso – Sebastiano. Essi, con Vittore – Nabore – Felice e Valeria
1914
Sotto la guida attenta dell’arch. don Enrico Locatelli, la Chiesa incominciava a compiersi. Esternamente si presentava come oggi: un falso romanico lombardo in mattoni con la facciata scandita da lesene e tre porte corrispondenti alle tre navate. Viene pure costruita l’abitazione per i Sacerdoti, ma la Chiesa rimane incompleta. Il territorio della parrocchia era molto vasto e comprendeva le Vie Bergognone, Cola di Renzo, Loria, Montevideo, Novara, Novi, Stendhal, Savona, Solari, Tortona dal 16 in avanti, Voghera, Vepra dal 42-43 in avanti, Viale Magenta dal 25 al 69 e dal 34 al 68, Riparto Foppette, i Numeri pari. Riparto Vepra – Cascine; confinava con Santa Maria del Naviglio, con San Lorenzo e con la Vepra. Aveva come sussidiari la Chiesa e l’Oratorio di San Carlo alla Cascina Corba. La Chiesa, non essendo ancora Parrocchia, era retta, come si è visto, da un Assistente, o Delegato Arcivescovile don Carlo Gussoni, che era coadiuvato da don Alberto Crippa, da don Ercole Pirola, da don Angelo Villa e da don Fulgezio Del Piano. L’eco dei tempi arriva anche a Santa Maria del Rosario: la guerra incombe, la Chiesa inizia il suo cammino in momenti assai difficili
1917
Il 6 novembre 1917 don Gussoni lascia la Parrocchia per entrare nell’Ordine dei Certosini. Don Giovanni Bargiggia viene chiamato a reggere la Chiesa di Santa Maria del Rosario come “Delegato Arcivescovile” ed è affiancato da don Giovanni Rossi.
1918
Diviene Parrocchia
La Chiesa è elevata a Parrocchia Prepositurale, però nonostante la vastità del territorio, non è ancora riconosciuta ufficialmente. Vengono affrescate le due Cappelle laterali: quella di sinistra dedicata al “Sacro Cuore” (Apparizione a Santa Margherita) dal pittore Morgari e quella di destra, dedicata alla “Sacra Famiglia”, dal pittore Albertella. Il 20 maggio 1919 Santa Maria del Rosario diviene finalmente Parrocchia effettiva.
1919
Don Giovanni Bargiggia è nominato Parroco ed il 6 luglio 1919 entra solennemente nella Parrocchia “…nelle convulse giornate del dopoguerra …”. Il suo Biografo, Paolino Stella, testimonia la sua fervida attività di organizzatore della vita parrocchiale. L’Oratorio di “Santa Maria degli Angeli” restava maschile, mentre l’Oratorio femminile veniva affidato alle Suore Canossiane. La popolazione dei fedeli era di 15.000 abitanti.
1921
Il Campanile
In questi anni fra il 1918 ed il 1921, come risulta dai “Bollettini Parrocchiali”, si raccoglievano i fondi per la costruzione del Campanile, che era stato iniziato nell’aprile 1921. In quel tempo le Organizzazioni Parrocchiali comprendevano: il Consiglio Parrocchiale, il Gruppo Unione Popolare, il Circolo San Carlo, le Conferenze di San Vincenzo, l’Unione Giovani e la Gioventù Cattolica femminile. I “Bollettini Parrocchiali” testimoniano pure le varie iniziative, come Settimane Sociali, beneficenza, cultura. Vengono donate con generosità tovaglie da altare, stole ecc.
1924
Il Campanile, dedicato alla Madonna è finito: vi sono poste le Campane. Il loro costo fu di L. 154.000 e furono fuse dalla Ditta Ottolina di Seregno.
1927
L’intenso lavoro di don Bargiggia è interrotto, perché nel 1927 viene nominato Vescovo di Caltagirone. Si conclude così l’opera del primo Parroco di nomina ufficiale di Santa Maria del Rosario. L’11 dicembre 1927 faceva il suo ingresso in Parrocchia il nuovo Parroco, don GIOVANNI MORELLI, professore di Scienze Teologiche nel Seminario di Milano.
1931
Inizia la crescita
Tra il 1931 ed il 1932 i fedeli di Santa Maria del Rosario erano saliti a 21.325. La Chiesa ed il Campanile erano compiuti: occorreva rivolgersi ad Opere di utilità parrocchiale. Questo fu l’impegno di don Morelli. Restaurata la vecchia Casa dei Sacerdoti, che risaliva al 1914, furono effettuati un allungamento della Canonica ed un sopralzo nella Casa dei Coadiutori. Fu costruito un grande Salone-Teatro che divenne essenziale nella vita dell’Oratorio. Capace di 260 posti, non solo servì per le adunanze parrocchiali, ma per vere rappresentazioni animate dai Giovani dell’Oratorio guidati, in quel tempo, da un sacerdote di rare virtù educative, don Cesare Cattaneo.
1932
Viene affidato a Santa Maria del Rosario un altro Oratorio: l’Oratorio di San Giuseppe dei Padri Concezionisti in Via Vespri Siciliani 68, di rito romano.
1937
In seguito al rapido estendersi del territorio urbano ed al continuo aumento della popolazione, fu staccata una parte dell’area parrocchiale di Santa Maria del Rosario e fu assegnata ad una nuova Chiesa istituita a questo scopo nello stesso anno 1937. Essa fu intitolata al “Santo Sepolcro sopra San Vito”. A Santa Maria del Rosario veniva assegnata la cura della Chiesa della “Piccola Casa di San Giuseppe” in Via del Caravaggio.
1939-45
Questi anni furono durissimi: i giovani venivano chiamati sotto le Armi, le Istituzioni religiose erano paralizzate, decimate anche dallo sfollamento e dallo smarrimento di quei giorni, i bombardamenti avevano danneggiato la Chiesa
1949-50
La ricostruzione
Finita la guerra, don Morelli dovette dedicarsi alla riparazione dei danni da essa causati. Fece ricostruire l’abside e fece riparare la Casa dei Sacerdoti che era stata danneggiata; nel 1950 don Morelli moriva.
1950
Il 18 giugno 1950 don Enrico Zarioli, professore di Scienze Naturali presso il Collegio San Carlo di Milano, faceva il suo ingresso in Santa Maria del Rosario come nuovo Parroco. Il Quartiere era nuovamente in rapida espansione e l’aumento della popolazione caratterizzò ancora buona parte dell’arco di tempo in cui egli rimase a capo di questa Chiesa. Tra il 1952 ed il 1954 i fedeli divennero 26.915, mentre nel 1955 salirono a 30.000. Don Zaroli rifece la Facciata, ponendo in atto il progetto che esisteva fin dal 1948 e che don Morelli non aveva potuto realizzare. Tolto il rosone pseudo-romanico, vi fece inserire le tre grandi vetrate che tuttora si trovano sopra le porte.
1953
L’organo
Particolarmente notevole la posa in opera di un grandissimo Organo che, realizzato su progetto del maestro Consonni ed eseguito dalla Ditta Tamburini di Crema, è dotato di tre tastiere, 45 registri, 3217 canne.
1955
Questa preoccupazione si manifestò anche nel campo sociale e Santa Maria del Rosario ebbe occasione di sperimentarlo assai presto. Infatti, nello stesso anno 1955, il parroco si interessò del Gruppo ACLI della Parrocchia, che era stato fondato già nel 1949 ed al quale continuava a dedicarsi attivamente don Ezio Orsini che, come si è detto, divenne poi Assistente Provinciale. Montini ricevette in udienza quei sacerdoti che avevano cura di quel settore e li incoraggiò a continuare il lavoro.
1961
L’8 gennaio 1961 l’Arcivescovo Montini veniva in Visita Pastorale in Santa Maria del Rosario, dove era ricevuto solennemente. Nell’Omelia, la sua parola sobria ed incisiva suscitava quell’immagine nuova che, non solo riassumeva tutti i principi del Concilio, ma esprimeva tutti i motivi montiniani. La famiglia considerata cellula prima della Parrocchia, la Parrocchia centro della Società, la necessità di un’educazione non superficiale né formale, il Vescovo messaggero di Cristo, necessità di comunicazione e di dialogo.
1964
Questo colloquio s’interruppe soltanto con la sua morte che ebbe luogo il 29 dicembre 1964. In quei giorni la “Lanterna” pubblicava la sua lettera-testamento spirituale colla quale si congedava dai fedeli. Dopo un breve vicariato ecclesiastico di mons. Francesco Delpini, Prefetto della III Porta, il 30 maggio 1965 il nuovo Parroco, don Ettore Beretta entrava in Parrocchia, essendo Papa Paolo VI ed Arcivescovo di Milano Giovanni Colombo. Don Beretta, entrando in Santa Maria del Rosario, inviava dalla “Lanterna” il suo saluto ai fedeli e già si potevano intendere i suoi propositi di operosa attività. egli iniziò subito intraprendendo iniziative in ogni campo e mirando ad una intensa vita parrocchiale, sempre intesa come servizio. La sua opera può sintetizzarsi in tre punti fondamentali: il programma di aiuti materiali caritativi, il programma religioso e sociale, l’attenzione per le necessità della Chiesa. Ricordiamo la prima che risale al 1966, “La busta mensile a Gesù povero”, che raccoglie tuttora fondi per i Parrocchiani indigenti, le varie proposte sociali della Segreteria che sopperiscono a molti bisogni della Comunità, le “Vacanze Operose” rivolte ai giovani e molte altre. Sul piano dei valori spirituali, considerando la Famiglia come base della Parrocchia, promosse e promuove molti incontri culturali e sociali, anche per i giovani. Il canto e la musica, come elementi di elevazione dello spirito (cfr. Sant’Ambrogio) sono sempre stati coltivati da don Beretta che, con l’iniziativa (1968) “Invito al Coro”, è riuscito a formare un Coro dalle ottime voci. Nel 1975 fu poi istituito un “Centro di Cultura musicale”. Si tengono notevoli Concerti d’Organo
1970-76
Gli anni della svolta
Degno di essere ricordato è un ciclo d’Incontri, tenuti nel 1970, nei quali si toccavano tutti i punti più dibattuti nella inquieta Società di quegli anni. Tali Incontri si realizzarono nelle varie “Pastorali”: della Famiglia, caritativa e sociale, dei Ragazzi ecc. Vi fu pure attenzione per il tema posto dalla Chiesa “Evangelizzazione e promozione umana”. Anche il problema della droga è stato sempre presente. Da collocarsi nell’ordine delle opere spirituali intraprese e compiute da don Beretta è l’Oratorio. Posta in primissimo piano fin dall’inizio, questa impresa difficile e coraggiosa, dopo la sua realizzazione può considerarsi la maggiore fra tutte. Nel 1976 la popolazione era ancora aumentata e dai 23.384 fedeli del 1963-1964, tra il 1971 e il 1976 era passata ai 30.000, che tra il 1976 ed il 1978, salirono a 36.000. Nel 1976, con Decreto Arcivescovile (11/4/’76), furono stabiliti i nuovi confini della Parrocchia, sia per alleggerirla, sia per favorire coloro che abitavano vicino alla nuova Parrocchia di “Gesù Buon Pastore”.
1978-1980
Negli anni 1978, 1979, 1980 continuò con alacrità il lavoro per la ristrutturazione degli Oratori. Le difficoltà furono molte, ma l’opera, divisa in due tempi fu realizzata completamente nel 1980 ed offrì ai ragazzi del Quartiere ottime strutture. Le altre iniziative continuarono e molte continuano tuttora: oltre agli incontri con le Famiglie, vi sono incontri culturali di alto interesse religioso e sociale, tenuti da specialisti e Corsi di diffusione della fede per adulti. Anche la terza età ha i suoi spazi, oltre che negli abituali ritrovi che permettono di stare insieme, gli anziani possono riunirsi in gruppi, partecipando a Visite guidate a Musei, Mostre, a Chiese ed a gite organizzate.Altri Gruppi che operavano in Santa Maria del Rosario: la Caritas, il C.A.M. (Centro Assistenza Malati), il Gruppo Missionario, il Gruppo E.S.A. (Esperienze Sociali Alternative), il Gruppo Handicappati, il Gruppo Donatori di Sangue, il Gruppo Socio-Politico e soprattutto il C.E.D.A.C. “Walter Tobagi”. Tutte queste attività non impediscono di avere iniziative, per il Terzo Mondo o per le Missioni, come per esempio la costruzione di un acquedotto per il Biafra, per cui si impegnarono i Giovani della Parrocchia e tutti i Parrocchiani. In questo periodo anche le vocazioni sacerdotali ebbero incremento.
I religiosi ordinati in questo periodo sono molti: don Vittorio Ventura, don Gennaro Prinza, padre Cesare Vaiani, don Giorgio Allievi, don Domenico Storri, don Nicola Cateni, don Stefano Dolci, don Marcello Neri, padre Claudio Amato, suor Maria Chiara.
Quanto ai lavori richiesti dalle necessità della Chiesa, essi sono stati distribuiti lungo, tutto l’arco di tempo che va dal 1965 ad oggi. Nel 1966 fu rinnovato il pavimento in granito di Sardegna. Fu ripulito e tinteggiato in chiaro tutto l’interno della Chiesa. Furono pure restaurate le due Cappelle laterali: quella di destra, detta della Sacra Famiglia, per opera dell’Albertella, più tardi, nel 1970, quella di sinistra fu completamente rinnovata. Al posto dell’Affresco del Morgari che rappresentava “il Cuor di Gesù che appare a Santa Margherita” (1918) fu realizzato il mosaico del “Sacro Cuore” opera del pittore G.L. Uboldi (Ditta Peresson). Seguendo le nuove norme liturgiche, l’Altar maggiore fu completamente restaurato e portato in avanti, con la mensa rivolta ai fedeli. Due amboni laterali sostituirono il Pulpito, che scomparve. Nel 1977, in memoria del Concilio Vaticano II, furono eseguiti i mosaici esterni, posti nelle lunette sopra le tre porte. (Pittore G.L. Uboldi-Ditta Sgorlon).
Il 29 maggio 1980 fu ucciso Walter Tobagi, nostro parrocchiano; venne allestita presso la Parrocchia la Camera Ardente; per un intero giorno migliaia di persone, laici, cattolici, cittadini di ogni categoria sfilarono davanti al feretro. Il 30 maggio vi fu il funerale celebrato dal Card. Martini a cui partecipò tutto il mondo politico, economico, letterario. Lo stesso Presidente Pertini, che in quel momento si trovava in Spagna, volle essere rappresentato. In memoria dello scomparso, si intitolò a suo nome una delle Opere parrocchiali più significative, il C.E.D.A.C., ossia il “Centro Di Azione Culturale” che divenne “Centro Di Azione Culturale “Walter Tobagi”.
1989-1998
Nuove Strutture
Nei giorni 24, 25 e 26 febbraio 1989, Santa Maria del Rosario ricevette la Visita Pastorale dell’Arcivescovo, Cardinal Carlo Maria Martini. Questa Visita fu vissuta dalla Parrocchia come un altissimo momento spirituale, sia per la personalità del Visitatore, sia perché in quell’occasione veniva riconosciuta la validità dell’opera svolta da tutta la Comunità. Occorre anzitutto richiamar l’attenzione sull’omelia del Cardinale, nella quale vanno poste in rilievo la maniera del tutto nuova di comunicare la Parola evangelica e la pluralità degli argomenti toccati, tutti scaturiti da una concatenazione di idee che porta alla conclusione: la Verità evangelica è Libertà. Di qui l’incoraggiamento a questa Comunità, che avendo già applicato i suggerimenti conciliari, è oggi in grado di intraprendere questo difficile lavoro di analisi e di evangelizzazione. Nel 1995 è realizzato il mosaico del “Battesimo di Gesù”, presso il Fonte Battesimale, e nel 1997 il mosaico dietro l’Altare.
1998-2015
Nuovi parroci
Diviene Parroco don Fausto Gilardi. Il 25/6/2004, purtroppo, in seguito a ictus e altre malattie, muore a Lesmo (ove si era ritirato) don Ettore Beretta. Don Fausto inizia un lungo elenco di interventi straordinari: tutti gli appartamenti dei sacerdoti, gli impianti della Chiesa (riscaldamento, elettrico, amplificazione), la facciata e il campanile (insieme a tutto il cortile), l’auditorium, la cucina dell’oratorio e tanti altri ambienti pastorali (sagrato, guardaroba, sala Pio X, sala centenario, segreteria parrocchiale, campo calcio in erba sintetica). Dal punto di vista pastorale viene data una grande cura alla liturgia, al servizio delle Confessioni e alla famiglia. Viene recepita l’indicazione diocesana di una nuova preparazione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana a partire dal Battesimo (Per la Prima Comunione e Cresima don Alessandro Fusetti, vicario per l’oratorio, farà altrettanto). L’oratorio è sempre fiorente di iniziative: oltre alle tradizionali attività educative, nasce il gruppo Adelphoi per l’attenzione alle Persone Senza Dimora. Nel 2012 entra nel presbiterio di S. Maria del Rosario don Andrea Lupi (sostituendo don Andrea Quartieri), mentre don Piero Pina diminuisce sempre più le sue attività sacerdotali, fino a mancare il 6 febbraio 2016.