Vivere da fuorisede a Milano, senza paraocchi

di Matteo De Guidi

Mi chiamo Matteo, 22 anni, studente del primo anno di magistrale in Finanza in Bocconi e, soprattutto, sono un fuorisede nella vostra città: Milano.
Milano mi era stata descritta in molti modi da amici e parenti quando, alla fine del liceo, avevo detto che mi ci sarei trasferito dalla provincia di Verona per iniziare l’università. Mi è stata descritta come una città caotica, pericolosa ma con tante opportunità. A volte la realtà ha rispecchiato le voci, altre volte si è dimostrata estremamente più complessa e sfaccettata.

Ma partiamo con ordine, partiamo dal quartiere e dalla casa dove ho scelto di vivere: la Parrocchia Santa Maria del Rosario a Solari. Sono uno degli universitari che vivono nelle stanze offerte dalla parrocchia Santa Maria del Rosario; dunque, da quando sono arrivato, ogni momento della mia giornata è stato scandito dai rintocchi delle campane in un ambiente che voi che leggete questo articolo certamente conoscete meglio di me.

Una riunione del gruppo degli universitari di Santa Maria del Rosario

Quando però, entrando nel cortile della parrocchia, alzate lo sguardo sul balcone sulla sinistra, ricordatevi che lì vive un gruppo di ragazzi universitari che sono anch’essi parte della vostra comunità. Non conoscevo nessuno dei quattro coinquilini con cui vivo oggi quando sono arrivato e, nei vari anni, alcuni sono rimasti costanti, altri sono partiti dopo essersi laureati o per altre mete. Certamente però, ciò che vivere in una comunità con persone sconosciute ti insegna è che a volte si può contare su persone che nemmeno hai scelto tu di avere nella tua vita. Ogni momento di gioia e di difficoltà, un buon voto o un esame difficile, un periodo di studio intenso, successi o delusioni in amore, tutto ciò viene condiviso in primis tra coinquilini, che diventano molto di più che dei semplici amici.

La mia vita a qui a Milano sarebbe stata inoltre molto diversa anche se avessi scelto una zona diversa. Certamente Solari è comoda per andare in università con quel tram 9 che ogni giorno da Porta Genova mi accompagna in classe, ma solo nell’ultimo anno posso dire di aver imparato a conoscere realmente il quartiere. Nell’ultimo anno ho preso l’abitudine di fare una passeggiata di una mezzoretta la domenica, esplorando di fine settimana in fine settimana un quartiere che, colpevolmente, fino ad allora avevo conosciuto molto poco.

Solari è un quartiere particolare di Milano: da un lato la rispecchia e dall’altro è il suo opposto. L’opposizione con la Milano del centro si ha nel caos, certamente minore in una zona che è un po’ fuori dal cuore della città e che a volte si permette addirittura di avere dei ritmi leggermente più blandi della corsa continua delle zone come Duomo o San Babila.

Dall’altro lato, però, Solari rispecchia Milano nei suoi dettagli. Ad ogni strada si trovano dei dettagli che colpiscono l’occhio. Dal verde dei parchi, passando per il look moderno di sedi di società come Deloitte o Luxottica, fino alla vitalità di Piazza Napoli. Ogni passo permette di vedere milioni di dettagli, opportunità, volti di persone con una meta, e forse è questa la definizione migliore che si può dare di Milano.

Quanto alla questione delle mille opportunità che Milano può dare, mi sento in dovere di parlare anche della mia esperienza di stage presso Euromobiliare SGR, la società di gestione del risparmio del gruppo Credem. Milano è la città giusta per chi come me ha la passione dei mercati e della finanza, è la città dove succedono le cose in Italia, è la città dove ad ogni evento, da quelli organizzati dall’università al Salone del Risparmio, è possibile stringere la mano giusta e creare quella rete di contatti fondamentale per poter avere successo nel mondo del lavoro.

Foto di gruppo per i residenti nello studentato di Santa Maria del Rosario

Per poter fare una buona carriera non bastano le semplici competenze tecniche, che sono pur sempre essenziali, ma serve anche avere l’opportunità di parlare con le persone giuste, creare un contatto soprattutto umano che possa essere la base di un rapporto di fiducia che in fondo è la base di qualunque ambiente di lavoro.

Un ambiente di fiducia è quello che ho trovato ad Euromobiliare, dove ho mosso i miei primi passi nel settore in cui voglio lavorare: quello dei mercati finanziari. Semplicemente, se non fossi stato a Milano, non sarei venuto nemmeno a conoscenza della rete capillare di Società di gestione del risparmio esistente e sarebbe stato certamente molto più complesso trovare opportunità di esperienze lavorative per studenti. Quindi sì, Milano è la città delle opportunità in Italia, se si ha lo spirito di cercarle e di coglierle.

Voglio chiudere questo (non così breve come immaginavo) discorso su alcune delle lezioni che Milano mi ha dato con una riflessione fondamentale. Milano è una città di più di un milione di abitanti. Per questo è molto facile in un tale ambiente finire per arrivare alla spersonificazione. Per il mio Erasmus ho avuto anche la possibilità di vivere a Parigi che di milioni ne ha sette e che condivide con Milano questa caratteristica.

Le centinaia di persone che si incrociano per strada, con cui si hanno interazioni, che si vedono tra i corridoi dell’università, rischiano di diventare niente di più che delle ombre, delle comparse a cui nemmeno si presta attenzione. Si è talmente focalizzati sulla meta quando si cammina, si ascolta il professore, si lavora, che si ignorano tutte quelle persone che ci circondano. Ci si dimentica che esse sono effettivamente persone. Persone come noi con una storia e dei sogni immerse in questa nostra metropoli.

Per questo la lezione che ancora devo realmente imparare da Milano è quella di superare quella tendenza a camminare verso la meta con il paraocchi ignorando tutto ciò che mi circonda ed è una lezione che è probabilmente complessa per tutti da apprendere, anche per chi qui ci è nato. Ma è forse la lezione che può rendere questa città più umana. Perché Milano non sia solo la città dove succedono le cose in Italia, ma anche la città dove ci si sente veramente delle persone.